La mini-guida del coaching per creare un perfetto piano d’azione
Alla fine di una sessione di coaching bisogna arrivare ad un risultato ben preciso: la creazione di un piano d’azione in grado di guidare la persona verso il traguardo prestabilito.
Se non si è creato un piano d’azione, non è una sessione di coaching.
E l’obiettivo sarà molto lontano dall’essere realizzato.
Quando, infatti, si convertono le varie opzioni in una precisa sequenza di azioni, le possibilità di raggiungere un obiettivo diventano reali e tangibili.
Per aiutare il coachee a fare questo, è importante concentrarsi su tre verbi fondamentali: posso-devo-farò.
Questo tridente è estremamente potente e un coach deve saperlo utilizzare in modo funzionale per guidare il proprio coachee verso l’obiettivo.
Vediamo come.
I 3 verbi fondamentali per un piano d’azione efficace
Abbiamo anticipato quali sono i tre verbi da utilizzare per aiutare il coachee a definire un piano d’azione.
Entriamo più nel dettaglio con qualche precisazione per ognuno.
- Posso: grazie a questo verbo puoi creare delle domande che aiutano il coachee ad esaminare le sue possibilità. Come ad esempio: “Cosa altro potresti fare?”
- Voglio: con questo verbo invece è possibile chiedere al coachee di focalizzarsi su un’opzione ben precisa. Ad esempio: “Quale tra le opzioni che hai esaminato vuoi scegliere?”
- Farò: con questo verbo, infine, è possibile chiedere al coachee di impegnarsi in uno specifico passo. Ecco ancora un esempio: “Mi dici esattamente cosa farai ed entro quando?”
Usare questi verbi ti assicura un alto coinvolgimento del coachee.
Ecco un esempio concreto di come utilizzare questi verbi nelle domande di una sessione di coaching.
Esempio pratico: le domande da fare per definire un piano d’azione
Come esempio dell’utilizzo dei verbi appena citati e per giungere alla definizione di un piano d’azione efficace, ecco una ipotetica sequenza di domande:
- Cosa potresti fare? [Opzioni]
- Quali di queste opzioni vuoi perseguire?
- È un passo che vuoi fare?
- Rendilo un punto d’azione: cosa farai esattamente?
- Entro quando lo farai?
- Cosa ti impegnerai a fare nelle prossime due settimane per continuare ad andare avanti?
- Qual è il tuo prossimo passo?
Ricorda di fare sempre molta attenzione: i punti d’azione che non vengono eseguiti possono diventare molto dannosi, portano via fiducia ed energia, e rendono meno possibile che i futuri punti abbiano successo.
Come coach, devi incoraggiare le persone a creare un piano d’azione realizzabile.
Se avverti che sia necessaria una sicurezza maggiore per fare un determinato passo, prova una di queste domande:
- Ci sono degli ostacoli per realizzare questa cosa e che dobbiamo affrontare?
- Con chi altro hai bisogno di confrontarti o di lavorare per far succedere questo?
- Su una scala da 1 a 10, quanto sei fiducioso di completare questo passo entro la scadenza?
- Cosa ci vorrebbe per alzare quel 7 ad un 8 o ad un 9?
- Come potresti cambiare l’azione o la scadenza per renderle più realistiche?
- Come potresti aumentare le tue possibilità di successo nel completare questo?
È possibile che durante la sessione il coachee utilizzi un linguaggio equivoco e poco chiaro. Questo rappresenta un indizio che il cliente non si è pienamente impegnato in una linea di azione.
Quindi usa queste domande per andare oltre, maggiormente in profondità, in modo sempre più specifico:
- Sei pronto a impegnarti a compiere questo passo?
- Hai menzionato che potresti fare quel passo. C’è qualcosa che ti trattiene?
- Stai dicendo che dovresti farlo. Cosa lo renderebbe qualcosa che faresti perché lo vuoi veramente fare?
- C’è niente che dobbiamo cambiare o discutere su questo passaggio che ti aiuterebbe a fare una scelta decisiva al riguardo?
Come essere certi che il piano d’azione sia seguito alla lettera
Esiste un modo in cui possiamo essere certi che il piano di azione verrà poi davvero messo in atto dal coachee?
Ovviamente non ci sono certezze in questo ambito, ma è possibile utilizzare un piccolo test di verifica per controllare.
I piani d’azione efficaci hanno queste quattro caratteristiche.
- Chiarezza: so esattamente cosa fare
- Calendario: l’azione è fissata in un tempo preciso
- Impegno: so che farò questo
- Scadenza: ho stabilito una data certa per la conclusione
In più è consigliabile chiedere un resoconto dei progressi (scritto o orale) sia all’inizio di ogni nuova sessione per stabilire una forma di responsabilità per i passi precedenti, sia in corso d’opera.
Ti abbiamo dato quelle che sono le indicazioni indispensabili per creare un perfetto piano d’azione. Questo risulterà estremamente efficace nel momento in cui viene integrato con gli altri elementi del modello G.R.O.W..
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